Incursione nel placido territorio friulano

Trascorrere qualche giorno in Friuli alla scoperta di luoghi tranquilli, lontano dalla calca del turismo di massa, è stata sicuramente la scelta più azzeccata che potessimo fare; infatti tutte le nostre aspettative sono state soddisfatte pienamente.
Il fatto di pensare al Friuli come ad una terra di confine, influenzata da più culture e ad una regione teatro di importanti eventi storici, ha scaturito in noi tanta curiosità che ci ha spinto alla scoperta di questo territorio così affascinante e poco conosciuto. 
Ed è così che scopriamo Cordovado, un placido borgo immerso nella quiete della campagna friulana e poi San Vito al Tagliamento con il fascino di una cittadina storica e la vivacità di una cittadina moderna al tempo stesso e per finire poi con Spilimbergo, cittadina dal carattere medievale, che con la sua scuola del mosaico, si è fatta conoscere in tutto il mondo per questa prestigiosa arte.

Cordovado: placido borgo nella quiete della campagna friulana

Il borgo di Cordovado ha origini medievali. Con il castello, l’antica Pieve di Sant’Andrea e i suoi edifici storici, che stanno a testimoniare l’importanza che questo borgo ha avuto nel corso dei secoli, Cordovado ci accoglie con timidezza e delicatezza.

In origine era un grosso complesso agricolo immerso nella pianura friulana in prossimità di un fiume da cui l’origine del suo nome “Cordo” da “Curtis” e “Vado” da “Vadum” ossia “Corte vicino a un guado”

Questo piccolo gioiello immerso nella quiete più assoluta ha ispirato autori come Ippolito Nievo e Pierpaolo Pasolini.

Passeggiando, infatti, in questo contesto ci si rende subito conto perché questi luoghi rappresentano luoghi di ispirazione poetica. Boschetti, sentieri immersi nel verde, sorgenti d’acqua, paesaggi placidi e bucolici; luoghi le cui bellezze vengono narrate da Nievo ne “Le confessioni di un Italiano”

Tra Cordovado e Venchieredo, a un miglio dai due paesi, v’è una grande e limpida fontana, che ha anche voce di contenere nelle sue acque molte qualità refrigeranti e salutari (…) Sentieruoli nascosti e serpeggianti, sussurrio di rigagnoli, chine dolci e muscose, nulla le manca tutto all’intorno. Colà dunque intorno a quella fontana le vaghe fanciulle (…) costumano adunarsi da tempo immemorabile le sere festive (…)“

La fontana di Venchieredo insieme a “Casa Provedoni”, il vecchio Duomo e il mulino di Stalis sono i luoghi centrali del parco letterario “Ippolito Nievo” creato in ricordo dello scrittore.

Passando da una delle porte d’ingresso di Cordovado si raggiunge il castello che rappresenta il fulcro di questo borgo. Il parco, il giardino delle rose, racchiusi tra le sue mura, e naturalmente il castello stesso, sono un’eredità storica che gli abitanti del posto curano con passione e amore, proteggendoli e preservandoli, affinché continuino a rappresentare una testimonianza storica e culturale per le generazioni future.

 

San Vito al Tagliamento e Spilimbergo: tra incanto medievale e mosaici colorati

San Vito al Tagliamento di origini medievali, attorniata dal fossato difensivo lungo il suo perimetro, con le sue tre porte di accesso e le rispettive torri, ci accoglie con la sua tranquillità e il suo incanto di borgo storico, ma anche con la vivacità di una cittadina moderna.

Attraversando la porta di accesso della Torre Raimonda si entra nella grande Piazza del Popolo dove si affacciano eleganti edifici storici e l’Antica Loggia con il suo ampio porticato dove, in passato, si svolgeva il mercato del grano. Oggi funge da luogo di incontro e aggregazione culturale dove si svolgono eventi e mercatini vari.

La sua struttura architettonica la rende, insieme al castello e al duomo, uno dei fiori all’occhiello di San Vito.

Un interesse particolare ha suscitato in noi l’antico ospedale di Santa Maria dei battuti dove nel ‘300 i malati potevano trovare aiuto e cure. Sembra essere un borgo nel borgo, dove sembra che il tempo si sia fermato.

Anche Spilimbergo, città di origini medievali, è caratterizzato da un corso principale e tante vie che si intersecano tra di loro e costeggiate da lunghi portici dove si può passeggiare e andare alla scoperta di questo luogo.

Cittadina animata, ricca di localini e osterie dove poter fare un aperitivo o consumare un pranzo o una cena con i gustosi prodotti locali friulani. Ed è in uno di questi locali che ci fermiamo per una breve pausa pranzo: la “Trattoria 3 corone” dove assaggiamo quello che è uno dei piatti  friulani più tipici per eccellenza: II Frico. E se avete voglia di godere anche voi della sua prelibatezza provate a cimentarvi nella sua preparazione seguendo qui la mia ricetta.

Dopo pranzo ci allontaniamo dal centro e ci dirigiamo verso la scuola del mosaico; l’elemento identificativo di Spilimbergo. Un’istituzione prestigiosa famosa in tutto il mondo dove vengono realizzate meravigliose opere d’arte frutto della maestria degli artisti locali.
Grazie alla loro fantasia espressiva, partendo da semplici quasi insignificanti mattoncini, posizionandoli uno accanto all’altro trovando l’incastro giusto, riescono a dare forma alle loro visioni.

Ed è così che queste genti friulane ci sorprendono. Con il loro carattere un po’ schivo, la loro caparbietà, il loro estro e creatività che rappresentano la giusta fusione di carattere e identità delle genti di confine, che assimilano le influenze dei popoli vicini.
Che bel risultato di miscuglio di razze!

 

San Vito al Tagliamento di origini medievali, attorniata dal fossato difensivo lungo il suo perimetro, con le sue tre porte di accesso e le rispettive torri, ci accoglie con la sua tranquillità e il suo incanto di borgo storico, ma anche con la vivacità di una cittadina moderna.

Attraversando la porta di accesso della Torre Raimonda si entra nella grande Piazza del Popolo dove si affacciano eleganti edifici storici e l’Antica Loggia con il suo ampio porticato dove, in passato, si svolgeva il mercato del grano. Oggi funge da luogo di incontro e aggregazione culturale dove si svolgono eventi e mercatini vari.

La sua struttura architettonica la rende, insieme al castello e al duomo, uno dei fiori all’occhiello di San Vito.

Un interesse particolare ha suscitato in noi l’antico ospedale di Santa Maria dei battuti dove nel ‘300 i malati potevano trovare aiuto e cure. Sembra essere un borgo nel borgo, dove sembra che il tempo si sia fermato.

Anche Spilimbergo, città di origini medievali, è caratterizzato da un corso principale e tante vie che si intersecano tra di loro e costeggiate da lunghi portici dove si può passeggiare e andare alla scoperta di questo luogo.

Cittadina animata, ricca di localini e osterie dove poter fare un aperitivo o consumare un pranzo o una cena con i gustosi prodotti locali friulani. Ed è in uno di questi locali che ci fermiamo per una breve pausa pranzo: la “Trattoria 3 corone” dove assaggiamo quello che è uno dei piatti  friulani più tipici per eccellenza: II Frico. E se avete voglia di godere anche voi della sua prelibatezza provate a cimentarvi nella sua preparazione seguendo qui la mia ricetta.

Dopo pranzo ci allontaniamo dal centro e ci dirigiamo verso la scuola del mosaico; l’elemento identificativo di Spilimbergo. Un’istituzione prestigiosa famosa in tutto il mondo dove vengono realizzate meravigliose opere d’arte frutto della maestria degli artisti locali.
Grazie alla loro fantasia espressiva, partendo da semplici quasi insignificanti mattoncini, posizionandoli uno accanto all’altro trovando l’incastro giusto, riescono a dare forma alle loro visioni.

Ed è così che queste genti friulane ci sorprendono. Con il loro carattere un po’ schivo, la loro caparbietà, il loro estro e creatività che rappresentano la giusta fusione di carattere e identità delle genti di confine, che assimilano le influenze dei popoli vicini.
Che bel risultato di miscuglio di razze!

 

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Sono Annamaria, blogger appassionata di cucina e viaggi. Scrivimi se lo desideri e seguimi anche sui miei canali social.