Immergersi e perdersi nella bellezza della Maremma
Girovagando in Maremma alla scoperta di borghi autentici: Magliano e la sua frazione Pereta sono di una bellezza disarmante che ti emozionano per la loro autenticità e genuinità. Manciano e la sua frazione Montemerano arroccati sulle dolci colline maremmane nascondono e custodiscono tesori di un passato glorioso che contribuiscono a renderli unici e ineguagliabili. Il passaggio nella splendida campagna maremmana ci permette di ammirare i suoi meravigliosi paesaggi nella località di Colle Lupo con i campi di grano dorati appena mietuti e i filari di cipressi.
Pereta e Magliano: l’autenticità della Maremma
Sul tragitto che porta da Scansano a Magliano in Toscana scorgiamo tra i boschi maremmani un piccolo borghetto medievale incastonato su una collina, protetto, in parte, dalla sua cinta muraria: è Pereta, una piccola frazione del comune di Magliano. Pereta deve il suo nome ai giacimenti minerari di peretaite che erano presenti su questo territorio. Decidiamo di fermarci per scoprire questo gioiellino che, scostandosi dal carattere tipico dei borghi più turistici, cattura la nostra attenzione per la sua autenticità e tranquillità.
La porta d’ingresso ci accoglie con un’immagine molto gradevole: gli anziani del paese, seduti alla sua ombra che chiacchierano tra di loro, si godono la frescura di un grande albero non si lasciano disturbare dal nostro passaggio, anzi ci accolgono con il tipico sorriso gioviale dei toscani.
Entriamo nel borgo dove si possono ammirare le chiese di San Giovanni Battista con il suo interno in stile gotico e l’antica pieve di Santa Maria Assunta. Passeggiamo e ci godiamo la vista di vicoletti e piazzette silenziosi. Un silenzio interrotto solamente dalle risa di alcuni bambini che giocano a calcio e sfidandosi a fare goal in una porta immaginaria segnalata da sassi a ridosso di un muro. Questa immagine ci riporta indietro nel tempo della nostra infanzia e ci fa emozionare.
Arriviamo alla parte alta del paese dove la torre dell’orologio del XV secolo sembra svolga il ruolo di guardiano del tempo affinché questo borgo possa continuare a conservare la sua autenticità rendendo vano lo scorrere inesorabile degli anni.
Da Pereta percorriamo qualche chilometro nella campagna maremmana e raggiungiamo Magliano in Toscana situato su un colle circondato da uliveti e vigneti.
La sua imponente cinta muraria racchiude il borgo con i suoi monumenti più rappresentativi: il palazzo del ‘200 di Checco il Bello e la Pieve di San Giovanni Battista. Dalle mura, ancora percorribili a piedi è possibile ancora godere alcuni scorci del borgo molto suggestivi. In questa domenica mattina di un caldo agosto il paese è semideserto e sonnecchiante. Nelle piazze i tavoli vuoti dei ristoranti e le sedie divelte su di essi; le uniche persone in giro sono i negozianti che si accingono ad aprire i loro negozi o qualche mattiniero seduto nei bar a fare colazione e leggere il giornale.
Ci godiamo questa atmosfera un po’ dormiente passeggiando lentamente tra le vie del borgo e senza fare troppo rumore… Non vorremmo essere la causa di un brusco risveglio!
Qualche chilometro fuori Magliano, nascosto in mezzo ad un uliveto scorgiamo le rovine dell’Abbazia di San Bruzio. Dell’abbazia in stile romanico si riescono ad ammirare ancora i capitelli e le volte. Un sito molto suggestivo, da non perdere.
Manciano e Montemerano: custodi di un passato glorioso
Per arrivare a Manciano attraversiamo un tratto della splendida campagna Maremmana e ci fermiamo in località Colle Lupo dove siamo catturati dallo splendido paesaggio.
Campi di grano dorati appena mietuti, filari di cipressi a delimitare i vari appezzamenti di terra. In mezzo ai campi i contadini coi loro trattori questa terra dura, rompono ogni zolla per poterla rendere fresca e fertile per le prossime semine nella speranza di raccolti copiosi.
Ecco cosa scriveva Giosuè Carducci di questa terra
Traversando la Maremma Toscana
Dolce paese, onde portai conforme
L’abito fiero e lo sdegnoso canto
E il petto ov’odio e amor mai non s’addorme,
pur ti riveggo e il cuor mi balza tanto.
(…)
Pace dicono al cuor le tue colline
Con le nebbie sfumanti e il verde piano
Ridente ne le pioggie mattutine.
Arriviamo a Manciano che si presenta come il tipico borgo medievale situato sulla collina cinto da mura. Passeggiando per le sue vie si possono scoprire i tesori che il paese ancora custodisce: parte delle antiche mura, due delle undici torre originarie che sorgevano nel borgo, la chiesa di San Leonardo risalente al XV secolo, vari palazzi storici e la rocca Aldobrandesca del XII secolo che di sicuro rappresenta l’edificio che più caratterizza il borgo. Qui si respira veramente un’atmosfera ovattata. È come se tutto si fosse fermato e il glorioso passato bastasse a dare a questo borgo la consapevolezza della propria identità e del proprio carattere.
Da Manciano ci dirigiamo a Montemerano, una sua frazione. Qui si respira un’atmosfera fiabesca. Le case in pietra tutte arroccate con i davanzali fioriti ci danno un’immagine del borgo molto idilliaca e romantica.
In questo borgo il medioevo sembra non essersi ancora concluso. Tutto ce lo ricorda: i vicoli, le piazzette, gli edifici, la porta ad arco che ci porta nella piazza del castello, così come la pieve di San Lorenzo e la chiesa di San Giorgio esempio di architettura romanica. Girovaghiamo estasiati per il borgo ammaliati da tanta bellezza…
… e dopo tanta bellezza ci concediamo anche qualcosa di buono. Ci fermiamo a fare un aperitivo a “La vecchia dispensa”. Tra i vari stuzzichini proposti, il “Tonno di Chianina” cattura la mia attenzione e devo ammettere che le aspettative sono state soddisfatte pienamente. La carne succulenta e gustosa mi spinge a prepararlo a casa. Qui la mia versione.
Questa giornata di full immersion nella bellezza di questi luoghi ci ha fatto fare un viaggio nel tempo regalandoci così molte emozioni che custodiremo con cura nella memoria del nostro cuore.
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Sono Annamaria, blogger appassionata di cucina e viaggi. Scrivimi se lo desideri e seguimi anche sui miei canali social.