Monaco di Baviera: la città “italiana” più a settentrione
Un weekend a Monaco durante i mercatini di Natale per visitare la città durante il periodo più bello dell’anno. Girovagare per il centro e visitare le sue bellezze che durante l’avvento acquisiscono un fascino unico. La Frauenkirche, Marienplatz, il Viktualienmarkt avvolti dalle luci natalizie sembrano ancora più incantevoli.
Una visita poi al memoriale della “Weisse Rose” rende questa visita in città molto solenne e significativa.
Sulla via del ritorno, una deviazione su Murnau ci permette di penetrare nel cuore della Baviera con le sue bellezze naturalistiche e le sue tradizioni più antiche e popolari. Qui inoltre visitando la casa di Gabriele Münter si può ripercorrere un periodo della vita del grande artista Wassily Kandinsky che visse qui per qualche anno.
Tra Marienplatz e Viktualienmarkt: una giornata nel cuore di Monaco
In occasione del mio 50° compleanno, approfittando dei mercatini natalizi, ho deciso di festeggiare con mio marito e i miei amici in maniera speciale trascorrendo un weekend a Monaco di Baviera, la mia città d’adozione, dove ho vissuto 11 anni.
Monaco, la capitale della Baviera è una città ricca di storia e di tradizione e al contempo una città moderna e stimolante.
Il cuore della città “Marienplatz” è dominata dal “neues Rathaus”, in stile neogotico, che, con la sua torre centrale, dove trova posto il “Glockenspiel, rappresenta una delle attrazioni più conosciute della città. Ed eccoci proprio qui, puntuali, alle 11:00 di mattina, tutti col naso all’insù, a goderci questo “gioco di campane” dallo straordinario fascino retrò che ci fa sentire un pò bambini quando ancora ci emozionavamo davanti alle cose semplici come, appunto, questo spettacolo di carillon. Restiamo fermi affascinati e strabiliati fino alla fine di questo spettacolo stupefacente.
Le figure di questo carillon, posizionate su due livelli, rappresentano due eventi storici ben definiti: il matrimonio del duca di Baviera, Guglielmo V (sul piano superiore) e i festeggiamenti della fine della peste del 1515.
Sulla sommità, il gallo dorato, sbattendo le ali tre volte, conclude lo spettacolo.
Da Marienplatz si snodano le vie della zona pedonale dove si può passeggiare e visitare il centro storico con calma e relax. Oggi si presentano a noi addobbate con le tipiche casette in legno delle bancarelle del mercatino di Natale, che per quanto possa essere ormai diventato commerciale e affollato di turisti, mantiene comunque il suo fascino.
Il tripudio delle luci natalizie, le bancarelle che espongono oggetti tipici dell’artigianato bavarese e il profumo inebriante del Glühwein e dei Bratwurst ci regalano una bellissima atmosfera.
Passeggiamo sulla Sendlinger Strasse, dove non possiamo non fare una puntatina nella Asamkirche. Quella che un tempo era una cappella privata annessa alla Asam Haus, oggi è una delle attrazioni più visitate della città. Questa piccola chiesetta, ricca di decorazioni dorate con stucchi e affreschi ridondanti, rappresenta un esempio significativo del Rococò bavarese.
Siamo sopraffatti dal vortice dell’opulenza che la caratterizza e subito il nostro interesse viene catturato dalle sculture presenti all’ingresso, una in particolare rappresenta la morte che taglia con le forbici il filo della vita: molto emblematica!
Dirigendoci poi verso il Viktualienmarkt attraversiamo la St. Jakobsplatz dove sorge il centro di cultura ebraico con il museo e la sinagoga. Gli edifici, di enorme interesse architettonico, sono diventati negli ultimi anni una delle opere più interessanti di architettura moderna della città. In contrapposizione ad un gruppo di case risalenti ancora al medioevo presenti sulla piazzetta attigua, la Sebastiansplatz, rendono questo scorcio della città molto piacevole.
Davanti a noi ecco poi aprirsi la Schrannenhalle. Un tempo era un mercato di cereali costituito da una struttura in ghisa e vetro. La struttura è stata recuperata agli inizi degli anni 2000 e tale recupero ha permesso la ricostruzione della Halle portandola a nuova vita. Oggi ospita una filiale della catena Eataly.
Poco più in là il Viktualienmarkt. Un mercato crogiolo di tradizione e modernità dove le specialità internazionali e i prodotti locali legati alla tradizione ci inducono in tentazione.
Immaginate i profumi che si sprigionano da tutti gli alimenti esposti e la molteplicità di colori presenti sui banchi. Il tutto ad allietare il nostro passaggio.
E dopo aver assaporato tutti questi profumi, colori e sapori girovagando per il mercato non può mancare una pausa nel “Biergarten” dove potersi godere la tipica colazione bavarese a base di Weissbier e Weisswurst; niente di più verace e sincero a rappresentare la cucina locale. Insomma passeggiare per il Viktualienmarkt è un’esperienza sensoriale che ti cattura e ti lascia frastornato.
Dopo il Viktualienmarkt visitiamo un altro tempio gastronomico, il tempio delle “Delikatessen” della città per eccellenza: Aloys Dallmayr. Qui si possono trovare le varietà più disparate di specialità da tutto il mondo. A partire dal caffè fino al cioccolato, per passare poi alle specialità di pesce, carni, salumi, formaggi, pasta, frutta e verdure e finire poi con i vini e i liquori. Non c’è nulla che non si possa trovare e degustare qui da Dallmayr.
È tutto un trionfo di colori e fragranze e noi siamo lì in preda ad un crescendo di sensazioni da far venire l’acquolina in bocca e così non possiamo esimerci dal fare qualche assaggio come aperitivo prima di andare a cena.
Per cena ci fermiamo da “Haxnbauer”, un’istituzione a Monaco dove poter mangiare lo stinco. Beh cosa dire? Una prelibatezza che ti fa sgranare prima gli occhi e poi… le fauci. Qui la mia ricetta, se volete rivivere a casa questa esperienza culinaria.
La seconda giornata a Monaco: Dalla Frauenkirche alla Geschwister Scholl Platz passando per la Münchner Residenz
La seconda giornata a Monaco comincia con la visita della “Frauenkirche”. Dall’esterno l’impatto è molto imponente. L’edificio in stile gotico, dall’aspetto austero e severo, è caratterizzato dalla coppia dei campanili dalla punta cosiddetta “a cipolla” che rappresentano il simbolo di Monaco. Sono le torri più alte del centro cittadino e c’è una regola che dice che nessun edificio debba essere costruito in centro città che superi in altezza ii campanili della “Frauenkirche”.
L’interno del duomo dalle campate molto alte risulta spoglio e solenne. Come decorazioni solo delle vetrate colorate e alcuni affreschi alle pareti laterali.
Al centro della navata centrale, un Cristo domina dall’alto.
Un dettaglio particolare sul pavimento, subito dopo aver varcato la cancellata di ferro cattura il nostro interesse: è la cosiddetta “Impronta del Diavolo”, un’orma che, secondo la leggenda, fu lasciata dal diavolo dopo aver capito di essere stato ingannato dal costruttore della chiesa e che per questo motivo furibondo per l’inganno lasciò la sua impronta scappando via dalla chiesa trasformandosi in una tempesta di vento.
Eccoci arrivati davanti alla Münchner Residenz che rappresenta uno dei palazzi reali più grandi d’Europa. Al suo interno si possono ammirare il Cuvilliés-Theater, la camera del tesoro (Schatzkammer) e i bellissimi giardini di corte in stile rinascimentale italiano (Hofgarten). Sulla stessa piazza si erge anche il Nationaltheater che, considerato uno dei maggiori teatri al mondo e anche uno dei più belli, in stile neoclassico, merita sicuramente una visita. Un vero tempio dell’opera lirica.
Ma è quando ci troviamo sulla Geschwister Scholl Platz che ci emozioniamo profondamente. Qui, dove ha sede l’università, si trova il Memoriale alla “Weisse Rose” un movimento di studenti antinazista fondato dai fratelli Scholl. Su questa piazza furono arrestati mentre distribuivano volantini per svegliare la coscienza della masse ed insorgere contro il nazismo.
Su uno di essi si legge:
“Fate resistenza passiva, resistenza ovunque vi troviate; impedite che questa atea macchina da guerra continui a funzionare, prima che le città diventino un cumulo di macerie…”
Il memoriale per la “Rosa Bianca” mostra proprio una replica in pietra dei volantini sparsi sul lastricato davanti all’ingresso dell’Università. Un monumento per non dimenticare una pagina tra le più tragiche della storia mondiale.
Ci allontaniamo da qui in un solenne silenzio con un senso di amaro in bocca e pensando e cercando di immaginare ciò che fu. Le emozioni scaturite creano un tumulto dentro a cui non si riesce a dare una definizione; un misto di rabbia, paura, un senso di sopraffazione e di incapacità a reagire. Queste le nostre emozioni, provate ad immaginare quelle di chi questi eventi li ha vissuti sulla propria pelle e li ha subiti realmente.
Murnau e “Der blaue Berg”
Sulla via del ritorno a casa ci fermiamo a Murnau. All’ingresso della cittadina sulla strada principale ci troviamo davanti alla vista delle splendide Alpi bavaresi. La montagna, che Kandinskij ha immortalato nel suo dipinto “Der blaue Berg”, si erge imponente davanti a noi. Grazie alla posizione del pendio in ombra, il monte acquisisce una colorazione bluastra che gli conferisce a giusto titolo il nome di “Der blaue Berg- la montagna blu”.
I colori a tratti accesi e a tratti freddi dei paesaggi hanno ispirato Kandinskij durante gli anni trascorsi a Murnau insieme alla sua compagna Gabriele Münter. È il periodo in cui, insieme ad altri artisti, fonda il movimento del “blaue Reiter”.
Durante la visita in questa cittadina si può ancora assaporare l’atmosfera artistica di quel periodo visitando la casa di Gabriele Münter dove ha vissuto con Kandinskij, nota allora come la “Russenhaus- la casa dei russi”.
Anche Murnau in questi giorni è pervasa dall’atmosfera natalizia con il suo piccolo mercatino. Oltre alle bancarelle di artigianato locale, troviamo stand con le leccornie tipiche di questo periodo: il Glühwein, la frutta caramellata e le caldarroste ti scaldano il cuore e l’anima. L’orchestra sul palco suona melodie natalizie, i bambini allestiscono il presepe vivente, il tutto in una cornice molto suggestiva.
La nostra tappa in questo incantevole villaggio si è rivelata una vera chicca e non poteva concludersi senza assaggiare una prelibatezza locale e in questa gelida giornata decidiamo di farci una coccola.
Assaggiamo il Kaiserschmarrn. Un tipico dolce bavarese che viene mangiato persino come piatto unico. Un vero comfort-food. Ecco qui la mia versione per potervi coccolare anche voi a casa.
E col cuore caldo attraversiamo le bianche e fredde strade innevate delle Alpi bavaresi per fare rientro a casa.
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Sono Annamaria, blogger appassionata di cucina e viaggi. Scrivimi se lo desideri e seguimi anche sui miei canali social.